Autunno…proviamo a ripartire!

In questo post vi racconto come sto vivendo questa ripresa

Innanzitutto come state?

Sono sicura che c’è chi non vede l’ora di sferruzzare, bere cioccolata calda, magari con la stufa accesa e conta i giorni a Natale e chi invece sotto la doccia piange ripensando a tramonti in spiaggia o viste mozzafiato dalla cima delle nostre montagne, aperitivi al bagno o taglieri di speck formaggio e cetriolini…

Io farei entrambi…si può bere la cioccolata calda, sferuzzando, senza aver caldo, guardando un tramonto al mare? Mi sa di no…ok, proviamo a ripartire!

Prima regola per affrontare la ripresa è fare le cose che ci fanno sentire bene.

Ho ricominciato a leggere e sferuzzare. Nei vari post su instagram vi ho proposto alcune letture del mondo del colore, ma per ripartire non è il caso di mettersi subito a studiare, meglio cambiare argomento.

In questo momento sto leggendo Kader Abdollah. Vi dirò più avanti se sono riuscita a finirlo. Sembra una lettura impegnata, in realtà scorre veloce, mi porta in mondi lontani e questo mi aiuta a non pensare alle “rogne vicine”.

La parte knit è un borsone pieno di lavori da concludere. Le “ortolane” piano piano stanno arrivando. Sono già pronti una serie di cappelli fatti a mano con lana Gentile di Puglia, 4 fili. Le istruzioni saranno un mio pensiero per chi acquisterà le matasse. Sono un passatempo veloce anche per chi è una knit lumaca come me. Le lane sono tinte a mano con i colori estratti dalle piante dell’orto e saranno presto disponibili così come i cappelli. (Lo so che i miei tempi non sono quelli commerciali, ma sto cercando di recuperare salute e nervi, portate pazienza…ma questa è un’altra storia).

Poi sto concludendo un maglione con la tingola a 6 fili (che troverete da Nicoletta Delladio su facebook) . Ho tinto per lei diversi colori e spero troviate la combinazione giusta. Il pattern si chiama Tensho sweater e lo trovate su raverly o su www.threadandladle.com

 


La costruzione è bottom up, dal basso all’alto, tipo i maglioni islandesi. L’ho scelta per imparare qualcosa di diverso dalla costruzione top-down classica. Ho fatto un pò di confusione nell’attaccare le maniche, ma alla fine son riuscita a incastrare tutto…i buchi spariranno con ago e filo!! Dopo le maniche si prosegue con lo sprone rotondo e il collo. Il colore è variegato, ottenuto con un primo bagno in un mix di reseda e tagete seguito dalla tintura in blu indaco.

Lavori in corso

Il criceto che ho in testa purtroppo corre sulla ruota senza fermarsi mai.  L’estate è passata tra lavori a maglia e coltivazione ed estrazione dei colori. Sto portando avanti la produzione del mio indaco e della reseda. E’ un lavoro di ricerca più che di produzione. Bisogna verificare diverse cose prima di partire nella produzione di quantità enormi. Per questo mi sto appoggiando a dei laboratori certificati. Quello che ci sarà nello shop sarà una campionatura e la sua vendita mi permetterà di proseguire nella certificazione di questi coloranti (piuttosto costosa, purtroppo). L’obiettivo è avere un colore naturale con un tenore di colore alto e made in Italy. Ce la farò? Mah..La cosa che ci tengo a dirvi è che comunque il lavoro non è stato per niente facile e piuttosto faticoso, un caldo pazzesco… ma in fondo mi sono sentita viva e quando i neuroni si muovevano mi sono pure divertita …ok, ora avete la prova che non sono normale!

edf

 

 

 

 

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